giovedì 25 febbraio 2010

Film, il “cult” degli anni ‘80: Apocalypse now.





E’ stato il più grande. La sua realizzazione assai travagliata ed altrimenti non poteva essere. Grandi, nel bene e nel male, le realtà, i nomi, i fatti e, soprattutto, le idee. Le idee sono frutto del pensiero degl’uomini, del loro rapporto con sé e con la realtà, del loro rapporto con gl’altri. La più semplice fu quella di John Milius, nel 1969, di fare un film sulla guerra in Vietnam, una delle realtà di quegl’anni. Ad essa si aggiunse quella di George Lucas che propose l’idea di raccontare le avventure di un plotone di appassionati di surf. Di Milius e di Lucas, ma anche di Francis Ford Coppola, era amico Carroll Ballard, il quale all’epoca voleva fare un film sul grande romanzo di Joseph Conrad “Cuore di Tenebra”. Da questo “mixing” nasce, nel 1970, l’idea vera, geniale, di Milius: accorpare il soggetto di “Cuore di tenebra” alla sua sceneggiatura sulla guerra nel Vietnam.
E’ questa che fa di Apocalypse now non un film di guerra e neppure un film sulla guerra del Vietnam, ma “Il film di guerra” tout court, quello che coglie il nocciolo, l’essenza della guerra e la presenta in immagine di film.
E’ il grande Conrad a cogliere assai bene quest’essenza che traspone in romanzo: Su un battello il marinaio Marlow racconta ad altri quattro come anni prima abbia risalito il Congo su incarico della compagnia alla ricerca di un agente di questa: Kurtz. Trovata la sede della compagnia in stato di completo abbandono, segue le tracce che lo portano a questi. Lo trova in un villaggio ormai idolo dei selvaggi che lo adorano come un dio. Marlow riesce a portare Kurtz sul battello, ma questi muore citando per ultime parole “Orrore, orrore…”
Il viaggio lungo il Congo è in realtà un viaggio anche nel tempo, nelle culture, nei rapporti tra di esse, nei rapporti degl’uomini con le culture, con sé stessi e con gl’altri, con gl’altri di altre culture. E’ in questi rapporti infatti che prende identità la “Darkness”, il “Male” che l’ Occidente non accetta come proprio e proietta sulle culture “altre”. Qui è significativo che Marlow, partito per cercare il Male, l’oscurità, da Londra, non lo ritroverà in Congo ma a Londra stessa: il suo ritorno. Il Male è la brama di potere economico - politico dell’Occidente, che esso maschera dietro la finzione del portare la scienza e la cultura, la “Luce” agli altri uomini ed alle altre culture: Lux fero. Dietro la brama del potere economico politico si nasconde poi l’altra verità: il fascino dell’abominio, ossia del sesso, il grande tabù dell’epoca vittoriana. Ma l’Occidente non ha il coraggio di ammettere tutto questo a sé stesso: al suo ritorno Marlow dirà alla ragazza di Kurtz, che lo idolatrava al pari degl’indigeni, non ch’egli è morto esclamando “Orrore, Orrore…” per gl’abomini compiuti, bensì esclamando il nome di lei. La radicale ipocrisia.
E’ questa l’essenza dell’Occidente e perciò stesso di tutte le sue guerre. L’idea di Milius di accorpare questo soggetto alla sceneggiatura della guerra del Vietnam è pienamente centrata. Milius e Lucas lasciano però il progetto nel 1975. Lo porterà avanti ed a compimento - nel 1979 - il maestro: Francis Ford Coppola. Fondamentale fu una “new entry”, quella di Michael Herr, l’autore di “Dispacci” il libro più importante e vero sulla guerra in Vietnam.
francesco latteri scholten

Apocalypse Now del 1979 diretto da Francis Ford Coppola, liberamente ispirato al romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes 1979 e di 2 premi Oscar nel 1980 per la migliore fotografia ed il miglior sonoro.