sabato 11 settembre 2010

Per l'ennesima volta motivo di fondo della crisi di governo è la maschera dell'immunità parlamentare.


 Si tratta ovviamente di una maschera finta, come tutte le maschere, dietro cui si cela, non una verità, né un volto vero, ma un'altra finzione. Una maschera perché ciò che si maschera, meglio, si tenta di mascherare, è il rapporto con la propria situazione giudiziaria. Il fatto stesso di non volerla affrontare è dimostrazione perlomeno di malafede se non di tenebrosa oscurità. Il fatto di volerla mascherare introduce un ulteriore fattore di nebulosità. Il fatto che per l'ennesima volta - in un momento gravissimo per il Paese - ci sia al centro del dibattito politico e della crisi radicale della maggioranza - con esiti paralizzanti per l'Italia, lo "scudo" immunitario per la propria realtà giudiziaria è la dimostrazione pratica della inadeguatezza politica del premier a causa della sua "ricattabilità", che di questo si tratta, proprio a motivo di quella realtà. Dietro la maschera dunque c'è il volto di una giustizia che si vuole finta e che non si accetta sia autentica. Ma la maschera stessa è, anch'essa, finta. Si vuole infatti una "immunità parlamentare" che non è né immunità, né parlamentare. L’istituto dell’immunità esiste dalla notte dei tempi a tutela delle alte cariche dello Stato e del governo, esiste per i suoi rappresentanti ( nelle democrazie regolarmente eletti ), per i suoi ambasciatori etc.. Esso garantisce per il periodo del proprio mandato l’immunità per gl’atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni. Poiché si tratta di ciò che si finge di non sapere o che effettivamente non si sa, ripetiamolo, repetita juvant: l’ Immunità garantisce per il periodo del proprio mandato l’immunità per gl’atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni. Esempio: se Tizio durante il proprio mandato fa una rapina a mano armata in banca, siccome ciò non fa parte delle sue funzioni di parlamentare l’immunità non lo tutela. Neanche se il fatto è stato compiuto prima. Ciò che si sta portando avanti in Italia, anzitutto a livello mediatico – prima ancora che legislativo – è il concetto, che non ha riscontro in nessun Paese civile, che l’immunità garantisca l’immunitato in quanto tale e perché tale e lo garantisca “in toto”. Nel nostro esempio dunque anche per la rapina a mano armata in banca e anche se compiuta prima di accedere all’incarico cui l’immunità è connessa. Il télos ambito va oltre: la magistratura non deve osare di procedere e la stampa di parlarne. Il fatto vero è che le nostre sono una democrazia ed una libertà, se ancora di queste si può parlare, gravemente e grandemente inficiate.
francesco latteri scholten